Crediti immagini : Vallées des Merveilles Sorcier © crédits Sébastien Hosy
Il Neolitico (datato in Francia tra il 6000 e il 2000 AC) ha visto l'introduzione e poi lo sviluppo dell'agricoltura e dell'allevamento. A differenza delle attività di caccia e raccolta già esistenti, il perfezionamento delle attività agricole e pastorali ha permesso all'uomo di controllare le risorse alimentari e trasformato completamente il rapporto tra le società e gli ambienti di insediamento. Globalmente, l'aumento demografico, favorito dalla produzione alimentare, l'intensificazione delle attività agricole e pastorali, volte ad assicurare la sussistenza delle popolazioni e la loro (relativa) sedentarietà, ha reso le società più complesse. In riferimento al paleoambiente, questa evoluzione ha intensificato lo sfruttamento dell'ambiente in tutta la sua diversità, cioè a una maggiore pressione delle attività umane sul territorio. Questa colonizzazione agro-pastorale della natura è avvenuta tramite pratiche di appropriazione del territorio, ossia a una competizione per lo sfruttamento delle risorse, che ha portato con sé gerarchizzazione sociale, conflitti, alleanze e scambi (Demoule, 2017).
Nella regione montuosa delle Alpi dell'Alta Provenza e nella Provincia di Cuneo, lo sviluppo della pastorizia e dell'agricoltura ha richiesto un diverso utilizzo delle pianure e degli altopiani in funzione delle stagioni. La documentazione del paesaggio dei siti neolitici ha permesso di individuare i meccanismi di trasformazione dell'ambiente per effetto delle attività umane nonché studiare la gestione del territorio.
DEMOULE J.-P. (2017) - Les dix millénaires oubliés qui ont fait l'Histoire, Paris, Fayard, 318 p.