PALEOrama testimonia l'evoluzione dei paesaggi nelle Alpi dell'Alta-Provenza e nella Provincia di Cuneo, dal Paleolitico ad oggi. I due territori, situati ai lati opposti del confine franco-italiano, hanno una superficie simile, di circa 6900 km2 ciascuno. Sono caratterizzati per lo più dai rilievi alpini e dalle loro colline pedemontane (altitudine massima da 3400 a 3800 m). I terreni prevalentemente calcarei hanno favorito la conservazione di alcuni reperti, come quelli ossei.
La topografia movimentata ha portato a una frammentazione degli ambienti e a una stratificazione delle condizioni climatiche. Sotto le influenze mediterranee in Alta-Provenza (con siccità estiva prolungata e precipitazioni prevalenti in primavera e autunno), il clima è più continentale nella pianura di Cuneo e più montano verso l'interno del massiccio alpino. Le pendenze, gli effetti dei versanti e le influenze climatiche contribuiscono alla varietà della vegetazione e degli ecosistemi, che vanno dagli stadi mediterranei a quelli alpini. Tuttavia, i terreni scoscesi, soggetti a erosione, sono più sensibili alle conseguenze delle attività umane, tra cui l'agricoltura, l'uso delle risorse forestali e la pastorizia, che si sono sviluppate a partire dal Neolitico (8000 anni fa).
Dagli anni '70, c'è stato quindi un impegno a preservare la dinamica di questi ambienti attraverso una costellazione di spazi protetti, tra cui Parchi Nazionali, Parchi Naturali Regionali, Riserve Naturali. Questi santuari di biodiversità testimoniano anche il legame tra le società e il patrimonio naturale, modellato dalle pratiche delle varie generazioni.